Memorie degli anziani
Un noto proverbio africano recita: “Un uomo che muore è una biblioteca che brucia”. L’Archivio ha, tra i suoi obiettivi, la registrazione, dalle vive voci delle persone, di memorie inerenti la storia del territorio astigiano attraverso il Novecento. Per ragioni biologiche, infatti, vanno oggi scomparendo i testimoni diretti dei grandi avvenimenti storici che hanno cambiato il volto del mondo durante il cosiddetto “secolo breve”. La tragedia delle guerre, i fascismi, la deportazione, la dura vita delle campagne, ma anche la dimensione comunitaria di una società più solidale di quella odierna, i momenti di festa, svago e vita famigliare, i mutamenti tecnologici e la loro influenza sul mondo del lavoro, l’immigrazione di ieri e di oggi, sono solo alcuni degli argomenti spesso ricordati dai testimoni che hanno messo i loro ricordi a disposizione di questa raccolta. Forse non si tratta di persone i cui nomi finiranno nei libri di Storia, ma i loro racconti hanno le vivide tinte della storia di chi, pur non potendo tracciare i destini del mondo, ha la forza di ripercorrere la propria storia personale e la mette a disposizione della riflessione e dell’attenzione delle presenti e future generazioni. Perché “un paese che non si ricorda del proprio passato è un paese senza futuro”.