Maria Luisa Ugazzi
Figlia di coloni italiani in Africa, nasce a Tripoli nel 1924, da una coppia di sposi unita ed amorevole. Il padre, tenente dell’esercito, giunge a Tripoli nel 1911. La madre era insegnante e direttrice di una scuola italo-francese.
Le narrazioni di questa testimone, riferite al periodo storico tra gli Anni ’20 e ’40 del Novecento, sembrano tratte dai romanzi di Salgari: i colori e gli scenari d’Africa affiorano dal racconto, insieme agli incontri con altre etnie, le tradizioni religiose, ma anche le oasi, le sabbie mobili, il ghibli, in casa la cuoca ebrea e la bambinaia araba, in giardino asini e gazzelle…
I ricordi della prima infanzia, in questo contesto, sono gioiosi e poetici. Il padre, lasciato l’esercito, diventa commerciante di dromedari da corsa. La famiglia si trasferisce poi a Misurata, vicino al mare, ed altri episodi di gioco e libertà sono ricordati con emozione. Viaggi per visitare i parenti vengono fatti a Bengasi, Sirte, in Somalia…
Altrettanto emozionanti, ma d’altro tono, i ricordi legati alla situazione dell’Africa Orientale Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale, con la paura, i bombardamenti e gli arresti, fino alla cacciata degli italiani, che perdono tutti i loro beni privati e le concessioni. Tutta la famiglia vive l’esperienza del campo di prigionia, la separazione dal fratello e dal padre, e poi del rimpatrio in nave, compiendo il periplo d’Africa.
Attraverso la vita privata e famigliare della giovanissima Lella apprendiamo lo stile di vita e le vicende vissute da tanti nostri connazionali nell’Africa coloniale, oltreché ad episodi riguardanti nomi importanti di quel controverso periodo storico (il Duca d’Aosta, Italo Balbo, il Duce in visita alle colonie…) ricordato, senza enfasi né partigianeria, da una testimone d’eccezione.
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Integrale
Colonialismo, Infanzia, Mutamenti sociali ed economici nel Novecento, Seconda Guerra Mondiale.