Natale (Natalino) Pia
Di Montegrosso d’Asti, reduce dalla campagna di Russia e da Mauthausen - 2010
(1922 – 2013) Nato a Montegrosso d’Asti (AT). Figlio di un commerciante, durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa alla disastrosa campagna di Russia, riuscendo a scampare all’inferno del Don e di Nikolajevka. Tornato in Italia, dopo l'8 settembre si unisce ai partigiani attivi nell’astigiano ed il 2 dicembre 1944 viene arrestato a Vinchio (AT), durante un rastrellamento. Portato al carcere Le Nuove di Torino, l'8 gennaio 1945 viene deportato a Mauthausen e classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero politico), il che esponeva i detenuti ai trattamenti più disumani. Trasferito al campo di lavoro di Gusen I, riesce a sopravvivere anche a questa tremenda esperienza ed è liberato infine dagli americani il 5 maggio 1945.
Il racconto del testimone ha un valore di straordinarietà anzi tutto per la “doppia sopravvivenza” a due delle più grandi tragedie belliche del Novecento; e poi è da sottolineare lo stile narrativo, che rimane sempre oggettivo e distaccato, senza giudizio sulle ragioni di quella guerra e dell’abominio dei lager nazisti.
Con la forza di chi è riuscito a rielaborare i ricordi più dolorosi della sua giovinezza, Pia ha poi trascorso l’intera vita con l’impegno di fare memoria di quei fatti, e per la trasmissione dei principi morali che l’hanno sostenuto alle nuove generazioni.
Natalino Pia è tornato decine di volte a Mauthausen e Gusen fin dagli anni ’50, anche accompagnando comitive di studenti e di “pellegrini” – dire turisti sarebbe improprio – in visita a quegli altari alla memoria di tanto orrore, e l’ha fatto fino a pochi mesi prima della morte, sopraggiunta nel 2013.
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Resistenza – Seconda Guerra Mondiale